Tisane: meglio calda o fredda. E in estate?

Le tisane si possono bere sia fredde che calde, ma quando conviene berle fredde? E quando calde?

Quanto devono essere calde, e quanto fredde?

Nel primo caso non bisogna andare oltre i 60 gradi, perché si potrebbero creare danni all’esofago che, se ripetuti possono portare anche al tumore tipico degli uomini giapponesi e dell’America del Sud che per tradizione bevono Sakè bollente i primi, e Matè caldissimo i sudamericani.

Per quanto riguarda le tisane fredde, invece, onde evitare di andare incontro a blocchi intestinali non bisogna scendere sotto i 4 gradi e soprattutto bisogna sorseggiare, evitando la tentazione di rinfrescarsi rapidamente con un’unica grande sorsata.

Perché nei paesi caldi ci si ristora con tisane bollenti?

Esiste un razionale scientifico che giustifichi l’abitudine diffusa in molti Paesi caldi, di cercare ristoro in bevende bollenti?

Una ricerca del laboratorio di ergonomia termia dell’Università di Ottawa chiarisce il quesito.

La risposta degli scienziati è stata netta: ebbene sì una bevanda calda può servire ad abbassare la temperatura corporea, ma solo in determinate circostanze.

La chiave di tutto è il sudore, che contribuisce alla termoregolazione del corpo, ciò significa che, più si suda, in questo caso grazie alla tisana bollente, più si starebbe freschi.

Meglio senza zuccheri aggiunti

Anche se l’ideale sarebbe assumere queste bevande al naturale, può sorgere la necessità di addolcire il sapore del nostro preparato. Per fare questo è bene evitare lo zucchero e preferire invece alternative che possono addirittura esaltare le proprietà di infusi e tisane.

Sicuramente un prezioso alleato è il miele, che oltre ad addolcire la tisana, fa si che si abbiano ulteriori benefici soprattutto per le prime vie respiratorie (azione decongestionante, calmante della tosse) ma anche su muscoli (aumento della potenza fisica e della resistenza), cuore (azione cardiotropa, reni (azione diuretica) e fegato (azione protettiva e disintossicante.

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