Vegetariani in calo e ritorno alla dieta onnivora: attenzione alle proteine
Abbandonare la dieta vegetariana, tornando ad essere onnivori. L’ultimo rapporto Eurispes evidenza un calo dello 0,8% dei vegetariani italiani (nel 2018 erano il 5,4% della popolazione). Se da un lato diminuiscono i vegetariani, vi è un aumento considerevole dei vegani (dallo 0,9 per cento del 2018 all’1,9 per cento del 2019). Si assesta al 4,8 per cento della popolazione che ha sperimentato e poi abbandonato la dieta vegetariana
Essere vegetariani sì, ma non per sempre, così come ipotizza l’organizzazione no profit Human Research Council, infatti, molti tra coloro che hanno rinunciato ai cibi di origine animale a un certo punto della vita tornano a essere onnivori.
Sono diverse le motivazioni del dietro front, fra tutte le difficoltà di seguire un regime vegetariano, che comunque presenta alcune limitazioni, come ad esempio la difficoltà di mangiare fuori casa o sottoporsi a continue rinunce.
Fra le altre motivazioni motivi di salute, correlati a carenze nutrizionali dovute a una dieta fatta male e poco equilibrata.
LIMITI DELLA DIETA VEGETARIANA
Uno dei problemi più rilevanti della dieta vegetariana è la carenza di vitamine, soprattutto la D e la B12. Se per un periodo il corpo si adatta e utilizza le scorte, poi quando queste sono finite arrivano i problemi (anemia, occhiaie, unghie fragili, stanchezza eccessiva, fragilità dei capelli).
COME FARE DIETRO FRONT – TORNARE AD ESSERE ONNIVORI
È meglio tornare indietro per gradi. Come spiega al Corriere Stefano Erzegovesi, medico nutrizionista e psichiatra e responsabile del Centro per i disturbi alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
«Bisogna farlo per gradi, considerare che il nostro sistema enzimatico si assesta su quello che mangiamo. Chi ha fatto una scelta vegetariana ha flora
batterica ed enzimi intestinali organizzati per digerire bene le fibre e male i grassi saturi e le proteine troppo concentrate; è quindi necessario
riabituarla con gradualità. Se invece si introducono all’improvviso troppe proteine animali la reazione può essere un intestino diarroico.
Inoltre, chi torna a una alimentazione onnivora, non deve fare l’errore
opposto di assumere un eccesso di proteine animali, eccesso scientificamente riconosciuto come un fattore di rischio per molte malattie
croniche della nostra epoca».
Consiglio di partire reintroducendo piccole porzioni – 100 g a crudo
–di pesce bianco con la lisca (compreso il pesceazzurro), poi molluschi e crostacei che sono meno digeribili. La stessa gradualità vale anche per la carne: meglio iniziare con poca – 80 g a crudo – ma che sia di qualità superiore e, dopo un paio di settimane, si può introdurre qualche
fetta – 40 g al massimo – di salumi o insaccati.