Sensori CGM, quali scegliere per una migliore gestione del Diabete

Studi recenti hanno documentato che il monitoraggio continuo della glicemia, sia in adulti che bambini con diabete di tipo 1 determina numerosi benefici, tra cui la riduzione della emoglobina glicosilata (HbA1c) rispetto al tradizionale controllo con il glucometro.

Obiettivo di un sensore (CGM) è quello di ottenere e e mantenere ottimale il controllo glicemico è fondamentale per la prevenzione e la progressione delle complicanze croniche della malattia diabetica

I sistemi CGM hanno già dimostrato di avere effetti benefici sul compenso metabolico e sulla frequenza delle ipoglicemie negli adulti con DM1, anche in studimulticentrici randomizzati e controllati rispetto a SMBG (2). Anche in pazienti con DM2insulino-trattati un recente studio ha dimostrato una riduzione diHbA1c rispetto a SMBG (3). Anche nella donna gravidasono stati documentati miglioramenti deiparametri metabolici materni e degli esitifetali con l’uso di questi sensori

Grazie al continuo progresso e perfezionamento della tecnologia in questo campo, sono oggi disponibili dei sistemi integrati che riescono ad abbinarsi anche al microinfusore.

Come funziona il sensore del glucosio?

Attualmente sono disponibili due tipi di sistemi:

  • CGM in tempo reale (real-time CGM, rtCGM)
  • CGM a rilevazione intermittente (intermittently viewed CGM, iCGM), detti anche sensori glicemici flash del glucosio (flash glucose monitoring, FGM).

Entrambi i sistemi forniscono informazioni riguardo ai livelli di glucosio attuali e pregressi, fornendo così informazioni preziose per prevenire pericolosi sbalzi di glicemia. In alcuni di questi sistemi è possibile attivare anche degli allarmi che scattano in caso di ipoglicemia o iperglicemia.

Quali sono i vantaggi del monitoraggio continuo della glicemia (CGM)?

Il monitoraggio continuo della glicemia consente di avere un quadro globale dei livelli di glicemia e soprattutto permette di evitare eccessive escursioni della glicemia, mantenendo sotto controllo i valori glicemici nell’arco delle ventiquattr’ore e per più giorni, in modo da poter ottimizzare la terapia.

Nei modelli più recenti si aggiunge il vantaggio che l’erogazione di insulina viene sospesa automaticamente se i livelli di glicemia si abbassano in modo eccessivo, al di sotto della norma. Questa funzione di vigilanza è particolarmente utile durante la notte per evitare crisi ipoglicemiche soprattutto nei bambini, nei soggetti con diabete instabile e in tutti i casi in cui non si riesca a riconoscere facilmente l’arrivo di una crisi ipoglicemica.
Nei sistemi più avanzati , grazie alla presenza di specifici software, è possibile anche visualizzare report, tabelle e diagrammi dopo avere scaricato i dati su un pc.

I sensori più diffusi e utilizzati in Italia

  • Guardian Sensor 3® ed Enlite Sensor®
  • Dexcom G6®
  • FreeStyle Libre®
  • Eversens XL®
  • Glucomenday CGM ®

Qual è il “consenso” dei diabetologi italiani?

Gli esperti della Società italiana di diabetologia, in un apposito documento di consenso, focalizzano l’attenzione sui pro e contro dei nuovi sistemi di monitoraggio continuo del glucosio, destinati soprattutto ai pazienti con diabete di tipo 1.
Il documento pubblicato in inglese è stato anche tradotto in italiano.

Come gli autori asseriscono, nel documento viene delineato un consenso tra i diabetologi italiani riguardo alle caratteristiche delle tecnologiche rtCGM e FGM e viene presentato un approccio omogeneo al loro utilizzo da parte degli operatori sanitari italiani.
La maggior parte degli esperti interpellati considera l’rtCGM e l’FGM come due tipi differenti di tecnologie per la misurazione del glucosio nel liquido interstiziale sottocutaneo (interstitial subcutaneous fluid, ISF) e le considera entrambe superiori all’SMBG (self-monitoring of blood glucose). Inoltre, vi è un robusto consenso riguardo al fatto che l’rtCGM e l’FGM riducono il rischio di ipoglicemia, prolungano il tempo trascorso entro il target glicemico e aumentano la soddisfazione nei confronti del trattamento. Tuttavia, non vi è ancora accordo sull’indicazione all’uso dell’FGM nei pazienti con ipoglicemia asintomatica.

Nella gestione dei sistemi rtCGM/ FGM rimangono alcuni aspetti da approfondire:

  • il rischio di una correzione eccessiva dell’iperglicemia o dell’ipoglicemia
  • il rischio di un “affaticamento da allarme” che può portare il paziente a silenziare gli allarmi o a interrompere l’uso dell’rtCGM
  • la reazione allergica indotta dall’adesivo che mantiene in sede i sensori rtCGM o FGM.

Il panel di esperti è stato quasi unanimemente concorde riguardo al fatto che:

  • l’accuratezza dei sensori dipende da numerose variabili diverse
  • l’impostazione degli allarmi deve essere personalizzata
  • il profilo glicemico globale rappresenta un utile strumento per l’interpretazione dei dati glicemici.

Il documento sottolinea anche l’importanza di educare correttamente i pazienti, sia per iniziarli all’uso dei sensori che per ottimizzarne l’impiego e per interpretare correttamente le informazioni ottenute sul profilo glicemico in modo da prendere i giusti provvedimenti.

I sensori e i microinfusori

Interfaccia con micro-infusori: Guardian Sensor 3® si interfaccia già con i micro-infusori Minimed 640 e 670G (sistemi PLGS, Pre LowGlucose Suspende HCL Hybrid Closed Loop); il Dexcom G6® con il micro-infusore Tandem® t:slim (sistema PLGS con Basal-IQ); gli altri attualmente non si integrano ad altri sistem

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